Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Il Movimento Respiratorio Primario MRP evidenziato da William Garner Sutherland (1873-1954) osteopata americano allievo del padre dell’Osteopatia Andrew Taylor Still, gettò le fondamenta dell’osteopatia craniale dopo la sua osservazione delle suture craniche. Questo intuitivo grande studente nel 1920 affermò che le ossa del cranio, non erano fuse tra loro, come comunemente si credeva fino allora, ma articolate per interposizione di tessuto connettivo e rilevò per primo che esse eseguivano dei micro movimenti di flesso - estensione e intra ed extrarotazione. Questi studi sui movimenti vitali ritmici craniali furono estesi in epoche successive da altri importanti ricercatori quali Harold Magoun, John E Upledger, Maurice Raymond Poyet a tutte le ossa dello scheletro, in tutti gli organi e i visceri, in un’ottica sempre più globale e intercorrelata fino a trovare relazioni fondamentali cranio-pelviche, determinanti la qualità dell’ampiezza della distribuzione del Movimento Respiratorio Primario (MRP) e l’importanza dei micromovimenti delle suture al cranio, come distribuzione dello stesso in tutto il corpo. Prendere coscienza di questi movimenti appena percettibili ha consentito l’apertura a una scienza molto fine e precisa. L’Osteofluidica si basa sul “sentire sottile” per mezzo di “una super sensibilità tattile” dei micro-movimenti legati al ritmo del passaggio dei fluidi vitali in ogni regione corporea. Più un problema è anziano più si generalizza nel corpo entrando in profondità adattandosi permanentemente, quando la sua capacita di adattamento, s’interrompe allora si potrà manifestare un problema, che sia un sintomo o una malattia non ha importanza, dal momento in cui qualcosa non funziona, immediatamente tutta l’attenzione si focalizza su quel punto e in quel preciso momento l’Essere “sensibile interiore” perde la sua unità. Se ci facciamo prendere dal punto dolorante, esso ci mette sulla falsa pista classica verso la scomparsa del sintomo più che alla cura della persona, deresponsabilizzando la stessa attraverso facili soluzioni precostituite e generaliste, che non possono essere integrate cioè trovare accoglimento nell’unicità e unità della biologia che esprime il disagio. …l’osteofluidica cranio sacrale non emette diagnosi e non pretende di avere risultati specifici ma permette un’armonizzazione delle tensioni che parassitano l’organismo e lo inibiscono dal poter utilizzare tutto il potenziale energetico a propria disposizione. Nell’insieme del miglioramento generale, il sintomo scompare. Il lavoro maestro di questo metodo di cura è la liberazione dagli Strains Per comprendere la definizione di Strains, possiamo immaginare uno o più blocchi del movimento ritmico MRP là dove esso si origina e cioè in connessione tra la parte anteriore dell’osso occipite e della parte posteriore dell’osso sfenoide. Gli Strains sono la conseguenza fisiologica di accumuli di stress insopportabili. Gli anglofoni fanno una sintesi: Per definire gli strains usano sovente la parola “stress” facendo diventare questo termine unicamente Stress and Strains! Viviamo in un mondo sotto stress, possiamo verificarlo quotidianamente , basta accendere il televisore, crisi politiche, guerre, terrorismo, incertezze finanziarie, disoccupazione, tasse, proteste,contrasti sociali,sempre più spinti a controllare il controllabile per difenderci, o almeno tentare di farlo divenendo ansiogeni, bulimici, accaparrativi, egoistici, alcolisti, compulsivi grattatori di lotterie istantanee, consumatori del superfluo, compratori di denaro, terrorizzati che crolli il mercato, la nostra casa, che i nostri figlio vadano via da casa che la moglie o il marito ci lasci per un partner più giovane, che la nostra “comfort zone” svanisca. Possiamo affermare senza tema di smentita che la vera unica grande creatività, che la nostra società produce è lo stress ! Lo stress fa guadagnare molti a scapito di moltissimi ,è la radice della nostra economia , si pensI a tutte le malattie che lo stress causa, quanti farmaci vengono prodotti ,quante persone gravitano nella ricerca della “cura”,amministratori, informatori, sviluppatori marketing operai ,autotrasportatori , medici, case farmaceutiche multinazionali grandi come città con autobus all’interno e fermate a richiesta,farmacie bellissime che luccicano con carrelli shopping, moderni templi della guarigione “da banco”… ormai anche gli animali vivono stressati già solo per effetto del cibo artificiale, drogato con aromi , sempre più sofisticati per essere fidelizzati dall’industria che li produce ,ma più ancora stressati dallo stato di ansia e stress trasmesso dal carattere del padrone che essi assorbono in continuazione. . L’accumulo degli stress porta con sé anche il tentativo interno dell’organismo di gestirli cioè lo Strain. Un accumulo di stress della stessa tipologia crea alla lunga una stratificazione che per un certo periodo potrà essere gestito dall’organismo ma che inevitabilmente si inspessirà fino a quando si manifesterà in un vero e proprio blocco. Le stratificazioni, sono come tante gocce che riempiono un bicchiere, le gocce incominciano a esistere già al momento del concepimento (primo stress) proseguendo poi nelle acque materne e continuando per tutta l’esistenza. In media aggiungiamo una goccia nel bicchiere per ogni stress importante che impattiamo, e in ogni settimana che viviamo, è contenuto almeno uno stress importante. Ci ritroviamo gradatamente in sopravvivenza, quasi senza accorgersene, senza progetti, con un quotidiano automatico, non più liberi di scegliere ma costretti a reagire, in circoli improduttivi ripetitivi, mancanti di gioia di vivere e creatività e come conseguenza, il nostro bambino interiore si “congela”. Ciascuna seduta di cura è concepita come un mezzo per riequilibrare la persona nel suo “insieme” poiché è ormai accertato che le correzioni parziali, limitate all’area in cui compare il disturbo, difficilmente s’integrano all’unità psico-corporale-emozionale. Gli Strains possono essere una grande guida per capire il percorso dell’anima se sono utilizzati in modo spirituale,non può esistere un avvenimento se non esiste un desiderio inconscio che questo avvenga, nulla accade se non lo si desidera. Maggiori informazioni www.osteopatiafluidica.comFabio Rizzo
Il metodo del coaching è in generale definito come “metodo di sviluppo di una persona, di un gruppo e di un’organizzazione, chi si svolge all’interno di una relazione facilitante, basato sull’individuazione e l’utilizzo di potenzialità per il raggiungimento di obiettivi di miglioramento/cambiamento autdeterminati e realizzati attraverso un piano d’azione”.
Nello specifico l'Health Coaching (cioè coaching della salute) è un processo che facilita un percorso di salute, un’attitudine al comportamento sostenibile, attraverso una “sfida” che invita la persona ad ascoltare la propria saggezza interiore, identificare i valori trasformando i suoi obiettivi in azioni concrete.
L’health coaching rientra nell’ambito del life coaching insieme allo Wellness Coaching ed è un metodo attraverso il quale il coach aiuta il coachee (così viene definito il cliente) ad affrontare il suo percorso di cura e/o di guarigione attraverso l’ascolto e la presa di coscienza dei propri bisogni e dei propri obiettivi di salute. L’health coach è un professionista che si occupa di accompagnare e sostenere la persona nel suo percorso di “guarigione” e di consapevolezza, dallo stato di malattia-malessere, allo stato desiderato di risoluzione del conflitto o della causa sintomatica, ovviamente il tutto in conformità alle leggi biologiche che ne regolano l’esistenza.
L’health coaching nasce negli anni ’90 come metodo di cura e sostegno degli alcolisti anonimi e il National Insititute on Alcohol Abuse and Alcoholism lo riconosce come strumento efficace e tempestivo nel raggiungimento degli obiettivi desiderati.
Generalmente in Italia l’Health Coaching viene utilizzato per promuovere benessere e salute: un corretto stile di alimentazione, un valido uso dello sport, il raggiungimento di obiettivi di dimagrimento, ecc ecc.
L’Health Coaching però può essere utilizzato non solo nelle condizioni di salute, ma anche laddove esiste la malattia per sostenere la persona nel suo lungo percorso di cura.
In questo caso, l’obiettivo del coaching è quello di accompagnare il coachee avvicinandosi a questo come un “educatore sanitario” che aiuta ad apprendere e raggiungere i propri obiettivi di salute.
In un approccio classico, malattia e malessere sono appresi in laboratorio e la persona coinvolta diventa un osservatore di quanto sta accadendo, subendo passivamente le terapie farmacologiche e perdendo di vista se stessa.
La persona diventa il suo stesso sintomo: non esiste più se non in funzione di quel sintomo.
L’Health Coaching non può eliminare i sintomi ne rimuovere la malattia, ma questa può essere delimitata in modo che non sia l’unico evento riguardante la persona.
Il coachee è messo al centro e torna ad essere il protagonista del suo percorso per quanto triste e difficile questo possa essere.
La persona che soffre non è più solo il suo sintomo, ma è anche tutti i disagi, dolori ed emozioni che prova.
Non viene considerato solo il suo corpo e le sue vicissitudini, ma anche gli obiettivi, le abilità e le competenze che può apprendere e mettere in campo al fine di condurre una battaglia più consapevole e partecipe.
Il malato diventa il coachee che può compartecipare attivamente al suo processo di guarigione e cura.
Come può il coaching aiutare il malato in questo percorso?
Il coaching interviene sostenendo il coachee nella scelta di compartecipare al suo percorso di cura e guarigione non solo attraverso la terapia farmacologia, ma anche attraverso la scoperta, la conoscenza e l’uso delle potenzialità, dei talenti e delle virtù che lo potranno aiutare nell’affrontare la patologia.
Aiutare la persona a far leva sulle sue potenzialità, non solo la aiuta a ritrovare la fiducia in se stessa, ma conferma il fatto che un approccio “resiliente” può influenzare l’esito delle cure nelle malattie croniche, in quelle gravi e debilitanti.
L’Health Coaching si basa su teorie e strumenti scientifici quali, ad esempio:
· la psicologia positiva di Seligman;
· l’autoefficacia e lo “human agency” di Bandura;
· la logoterapia e la profonda ricerca di senso di Victor Frankl;
· il concetto di resilienza ossia la capacità di far fronte in maniera positiva agli eventi traumatici e riorganizzare positivamente la propria vita dinanzi alle difficoltà.
Gli obiettivi che l'health coaching si pone sono generalmente i seguenti:
- favorire un processo di maggiore conoscenza di sé e del percorso che si sta intraprendendo;
- favorire on locus of control interno al fine di percepire e sperimentare maggiore possibilità di scelta e controllo;
- prendere contatto con tutte le risorse e competenze che naturalmente si hanno a disposizione per potenziare la propria efficacia nella gestione dello stato di malessere e di cura;
- recupero/miglioramento della cura di sé in tutti i suoi aspetti (la forma fisica, le abitudini alimentari, ecc ecc);
- potenziare un locus of control interno.
Un approccio di health coaching può essere efficace nel gestire una grande varietà di problematiche relative alla salute, incluse:
· la gestione delle condizioni di salute a lungo termine
· la gestione delle patologie croniche
· il cambiamento nei comportamenti e nello stile di vita
· l’incremento della capacità di seguire le indicazioni mediche
· l’assistenza nel corso del recupero e della riabilitazione
· il supporto alla gestione del dolore
· l’incoraggiamento allo sviluppo di competenze procedurali e funzionali
Chi si trova in situazioni difficili, ha bisogno di essere ascoltato: da chi ha vicino, da chi lo cura, da chi sta decidendo per lui.
Il coaching è un metodo in cui le persone coinvolte si trovano in una posizione simmetrica, in cui l’uno ha completa fiducia nell’altro.
L’Health Coaching non ha la pretesa di guarire, ma può incidere sul percorso della malattia aiutando i pazienti a fare la differenza, ad introdurre il concetto di “salute attiva”.
Spesso accade che le nostre potenzialità rimangano nascoste o poco utilizzate.
L’Health Coach può aiutare a riscoprirle anche quando tutto sembra perduto…
DOTT.SSA ELENA GADALDI
PSICOLOGA
LIFE AND WELLNESS COACH
Di Admin (del 13/10/2013 @ 23:38:34, in Yoga, linkato 11775 volte)
La paura può essere un'esperienza estremamente paralizzante. Un evento traumatico può influenzare tutta la vita di una persona. Nell' Ayurveda e la medicina tradizionale cinese, si ritiene che troppa paura provochi uno squilibrio energetico nel corpo che conduce alla malattia. Queste tradizioni orientali hanno creato tecniche di meditazione molto semplici per combattere e controllare le emozioni dannose come la paura. Nell'Ayurveda, si raccomandano esercizi di yoga pranayama per controllare il respiro, le energie vitali e le emozioni. Nella medicina tradizionale cinese, si raccomandano esercizi di Qigong. Essenzialmente queste due pratiche meditative realizzano le stesse cose: cercano di riequilibrare il sistema emozionale all'interno del corpo in modo che possa sentirsi sano, felice e senza stress. Pranayama significa "controllo del respiro o energia vitale". La parola 'Prana' è respiro e/o energia vitale che scorre nel corpo. La parola 'ayama' strumento per il controllo. QiGong significa "coltivazione dell'energia vitale". La parola 'Qi' significa energia vitale e 'Gong' significa 'coltivare'. Queste due pratiche meditative hanno funzionato bene per combattere lo stress e la paura per migliaia di anni nei sistemi medici orientali. La componente energetica di queste tradizioni a volte confonde le persone. Molto semplicemente, se si può sentire il corpo, si può sentire l'energia. L'obiettivo di queste tradizioni è quello di creare uno stato positivo nel corpo. Nella medicina tradizionale cinese, si dice che una persona dovrebbe trovare il proprio centro per ripristinare la salute e l'energia. Ciò si realizza portando la consapevolezza alla regione dello stomaco, che è un importante centro di energia. Non è un caso che i medici occidentali stanno iniziando a riscontrare un secondo cervello nell'addome. Recenti ricerche hanno riscontrsato che gli stessi neuroni del nostro cervello sono situati nello stomaco. È stato anche dimostrato che gran parte della serotonina del corpo, che è l'ormone della felicità, si trova nello stomaco. Una volta che si riconosce la paura come una sensazione energetica nel corpo, si ha il potere di trasformarla in un sentimento positivo. Uno dei migliori modi per fare ciò è respirare attraverso il centro energetico nello stomaco. Di seguito suggeriamo un esercizio che può essere utile a fronteggiare la paura. ESERCIZIO: Respirazione addominale1. Portare la consapevolezza all'addome 2. Pooggiare le mani sul ventre 3. Durante l'inalazione, espandere tutto il tuo corpo 4. Nell'espirazione, contrarre tutto il corpo 5. Respirare sempre attraverso il naso 6. Durante la respirazione sentire il massaggio gli organi interni 7. Durante l'esercizio sentire il ventre dcome se fosse pieno d'acqua che si riempie e si svuota. Ripetiamo questo esercizio almeno due volte seguendo bene le istruzioni per sessioni di almeno 10 minuti ognuna. Con il tempo questa pratica opportunamente eseguita riesce ad essere un valido alleato nelle situzioni di paura o ansia contribuendo a ristabilire l'equilibrio energetico nel corpo.
Quante volte da bambini ci hanno detto , "Il latte fa bene!", "Bevi il tuo latte in modo da avere denti e ossa sani"? Abbiamo sentito che bisogna consumare latte o altrimenti si subiscono conseguenze disastrose quando, in realtà , il latte è pericoloso per la nostra salute. Il latte non è sempre male. Il latte materno ad esempio, fornisce al bambino che cresce tutto il nutrimento di cui ha bisogno per i primi sei mesi della sua vita. Il latte materno umano è progettato dalla natura per essere il cibo ideale per i neonati umani. Allo stesso modo, il latte vaccino è stato progettato dalla natura per essere il cibo perfetto per i vitelli, non per gli esseri umani. se ci facciamo caso l'uomo è l'unico animale che beve latte in età adulta e di una specie che non è la sua. Non a caso circa un terzo della popolazione adulta è intollerante al lattosio! Molte nuove teorie affermano che il latte è la casue di diversi problemi si salut quali: - carcinoma al seno - diabete (sia il diabete mellito sia diabete giovanile) - calcoli renali - acne - malattie cardiache - osteoporosi - sclerosi multipla - ictus - artrite reumatoide Ma perché il latte fa così male, e come fa a causare tutti questi problemi di salute? Ci sono una serie di miti che circondano il consumo di latte. Uno dei primi miti è che il latte apporta salute delle ossa grazie al calcio che contiene. Tuttavia, la proteina animale presente nel latte in realtà impoverisce il corpo umano di calcio, esattamente il contrario di quello che bevitori di latte si aspettano che faccia. Più o meno allo stesso modo, si sfata anche un altro mito, che bere latte contribuisce a ridurre le fratture ossee. Le statistiche affermano che nei paesi dove non è diffuso il consumo di latte c'è una minore incidenza di fratture. Inoltre alle mucche che producono latte sono somministrati ormoni e antibiotici che possono indurre il cancro nell'uomo. Oltre al fatto che le mucche per produrre latte vengono rese continuamente gravide in modo innaturale. Naturalmente tutto ciò vale anche per i derivati del latte...
Di Admin (del 20/04/2013 @ 19:57:29, in Nada Yoga, linkato 11879 volte)
Pitagora sosteneva che "la geometria delle forme è musica solidificata”. Per comprendere quindi meglio l’interazione tra suono e materia, prendiamo in considerazione la cimatica, una scienza che studia l’effetto del suono sulla materia. Il musicista e fisico tedesco Ernst Chladni nel XVIII secolo osservò che i modi di vibrazione di una membrana, o di una lastra, possono essere visualizzati cospargendo la superficie vibrante con polvere sottile (ad esempio polvere di licopodio, o anche semplice farina o sabbia fine). La polvere, infatti, si sposta per effetto della vibrazione e si accumula progressivamente nei punti della superficie in cui la vibrazione è nulla. Di seguito vediamo alcune figure ottenute da questo procedimento: Successivamente nel 1967 il medico svizzero Hans Jenny riprese gli studi sulla cimatica utilizzando strumenti moderni e rilevò che determinati suoni corrispondono sempre alle stesse figure, inoltre. Egli scoprì che acclamando i suoni di antichi linguaggi come il sanscrito o l'ebraico, le figure che si producevano, disegnavano il simbolo alfabetico che si pronunziava. Hans Jenny fu particolarmente impressionato da un'osservazione: imponendo una vocalizzazione in antico sanscrito come l’OM (Aum) (conosciuto dagli induisti e buddhisti come il suono della creazione e corrispondente al Verbo, al Logos della Bibbia occidentale) la polvere di licopodio, utilizzata nell’esperimento, rispondeva alle vibrazioni sonore generando un cerchio con un punto centrale, simbolo con il quale antiche popolazioni indiane rappresentavano lo stesso mantra OM. Le forme, le figure e gli schemi di movimento che comparivano si dimostrarono essere principalmente una funzione della frequenza, dell'ampiezza e delle caratteristiche inerenti ai vari materiali. Un’altra scoperta interessante rilevava che i disegni, che altrimenti si formavano, ricordavano le strutture cellulari degli organi viventi. Jenny si convinse che la vita è il risultato delle vibrazioni specifiche di ogni cellula - in altre parole, ogni cellula ha il suo suono, la sua nota. Il Verbo è l'azione del suono! Altri esperimenti sono stati condotti dal dottor Masaru Emoto, scienziato e ricercatore giapponese che ha messo a punto una tecnica per esaminare al microscopio e fotografare i cristalli che si formano durante il congelamento di diversi tipi d'acqua. Ha poi fotografato l’acqua esposta a parole scritte, a musica, preghiere, parole pronunciate, acqua di montagna, acqua inquinata, ecc.
Di Admin (del 02/04/2013 @ 23:50:30, in Nada Yoga, linkato 6262 volte)
La materia non è che un concentrato di vibrazioni tenuto in equilibrio da interazioni che agiscono sotto forma di atomi o di molecole: ogni atomo o molecola altro non è che la rappresentazione fisica di un fenomeno vibratorio, quindi sonico, più o meno complesso.Ciò che differenzia la luce dal suono è solo la velocità di propagazione - 300.000 km/sec e 340 m/sec - rispetto allo stesso ambiente. Pietro Ubaldi, uno scienziato poi diventato mistico, affermava: “C'è un punto critico in cui l'energia diventa massa”. “Materia è energia, energia è materia”, afferma la scienza mistica di Albert Einstein. L'antica dottrina del Logos che crea mediante la Parola, afferma che la parola è vibrazione, e la vibrazione è ritmo, ritmo di crescita e di vita, che afferra la materia e la aggrega in un vortice a spirale. Quindi si ha che moto uguale vibrazione, vibrazione uguale suono. Se nel nostro universo, dunque, tutto si muove, ne consegue che tutto vibra. E se tutto vibra, l’universo ha un suo suono che consegue dalla somma dei suoni dei corpi celesti. La fisica, perciò, concorda con le interpretazioni filosofiche religiose che affermano il suono come principio primo. Basti pensare all’induismo e al suono della Om oppure a “in principio era il verbo” della nostra cultura religiosa. I più autorevoli movimenti filosofici indiani affermano che l’uomo (microcosmo) è della stessa sostanza di Dio (macrocosmo), per conseguenza, si possono studiare le componenti e reazioni umane per comprendere quelle universali. Ovvero il Tutto è costituito della stessa sostanza, della stessa energia, tutto è vibrazione con frequenze diverse. La RisonanzaOgni cosa è in uno stato di vibrazione, un tavolo, una roccia, un animale. Anche il suono può quindi essere compreso come vibrazione. La risonanza è il fenomeno per cui un corpo capace di oscillare entra in vibrazione quando è in presenza di un altro che vibra. Abbiamo visto che un corpo elastico può essere posto in vibrazione, e che per effetto di ciò si genera un suono. L’ampiezza di questo suono dipende in gran parte da come si è innescata la vibrazione, la frequenza invece sembra essere indipendente da questo, dipende infatti unicamente dal corpo che oscilla, e precisamente da 3 parametri: - le dimensioni fisiche: quanto maggiori sono, più bassa sarà la frequenza. - la densità molecolare: quanto maggiore è, più bassa sarà la frequenza. - la tensione meccanica a cui è sottoposto: quanto maggiore è, più alta sarà la frequenza. Possiamo quindi dire che un corpo di un certo materiale (quindi di una certa densità molecolare), di dimensioni stabilite, e sottoposto ad una tensione meccanica data, può vibrare solo ad una ben precisa frequenza. Questa prende il nome di frequenza di risonanza. Un corpo dotato di una certa frequenza di risonanza, entra in vibrazione spontaneamente se viene investito da un suono avente la stessa frequenza. Ogni cosa ha la sua frequenza di risonanza, percepibile o meno dall’udito. Dall’orbita dei pianeti intorno al sole al movimento degli elettroni intorno al nucleo, ogni cosa vibra. In linea con questo concetto di suono, inoltre, è importante capire che ogni organo, osso o tessuto del nostro corpo ha una propria distinta frequenza di risonanza. Insieme compongono una frequenza, un armonico che è il nostro distinto ritmo vibratorio personale. Attraverso la risonanza è possibile che le vibrazioni di un corpo vibrante raggiungano un altro copro, mettendolo in movimento. Questo fenomeno può essere facilmente osservato quando un cantante manda in frantumi un bicchiere usando solo la voce. Quello che accade è che la voce del cantante riesce a combaciare con la frequenza di risonanza del bicchiere e lo fa vibrare. A questo punto, aumentando l’energia sonora e amplificando maggiormente le vibrazioni del bicchiere, lo si infrange. Altri esempi di risonanza si trovano anche nei testi biblici, quando Joshua e i suoi uomini fanno crollare le mura di Gerico grazie ad un “grande urlo”. Proprio come è possibile porre un oggetto nel suo moto naturale grazie alla risonanza, così è possibile restaurare la naturale frequenza di vibrazione di un oggetto che potrebbe essere fuori tonalità armonica. Quando un organo o un’altra pare del corpo vibrano fuori tempo, noi usiamo il termine malattia. E’ possibile quindi attraverso l’uso di un suono creato dall’esterno e proiettato nella zona malata, reintrodurre il giusto modello armonico della parte colpita e ottenere un effetto curativo. Angelo Galietta angelo@areaolistica.it
Di Admin (del 20/03/2013 @ 10:05:11, in Yoga, linkato 6317 volte)
"Nessua goccia del tuo sangue sfugge all'azione della forza gravitazionale"
L’uomo trascorre la maggior parte della sua giornata in posizione verticale; la forza di gravità attrae la sua corrente sanguigna, gli organi interni, l’energia, la coscienza. I risultati sono evidenti: vene varicose, disturbi alle gambe e ai piedi, tossine nell’addome e nei genitali, un generale abbassamento degli organi viscerali, e persino dei muscoli facciali, una senso di pesantezza in tutto il corpo che si accentua quando il vigore della giovinezza cede il passo all’età matura. Gli organi che si trovano al di sopra del cuore, come il cervello ad esempio, pure soffrono dello stesso problema.
È ovvio che questa spinta verso il basso lavora in direzione opposta a quella che lo yogi vuole ottenere, cioè l’elevazione dell’energia e della coscienza. Egli, per mezzo delle posizioni rovesciate, si libera dalle catene di questa forza e la utilizza a suo vantaggio, così ristabilendo l’equilibrio.
L’utilizzo sistematico della forza di gravità per influenzare la circolazione sanguigna è un elemento esenziale delle asana. Le asana hanno come effetto o scopo quello di far affluire sangue verso certe parti del corpo, in genere zone che hanno un urgente bisogno di irrigazione sanguigna supplementare o, al contrario, di farlo defluire da altre zone. Ogni posizione modifica l’andamento della circolazione del sangue per gravitazione, di conseguenza, durante una prolungata immobilità, l’insieme della massa sanguigna si adatta alla situazione particolare del corpo. L’azione della forza di gravità agisce in maniera dolce, continua, uniforme, senza richiedere altro sforzo da parte dell’allievo se non quello della resa. Per la posizione sulla testa ciò risulta evidente, ma questo è anche il caso di tutte le altre asana. Ogni asana condiziona così la circolazione in un suo modo particolare, e ciò in gran parte grazie all’immobilità, che permette alla forza di gravità di esercitare una sua azione: infatti il sangue tende ad accumularsi nelle parti basse del corpo.
Le posizioni capovolte rinvigoriscono tutto l’organismo, attivano zone impigrite, stimolano la circolazione e tonificano il sistema endocrino. Il sangue e la linfa accumulati negli arti inferiori e nell’addome, sono fatti defluire verso il cuore, poi fatti circolare verso i polmoni, purificati e rimessi in circolo verso tutte le parti del corpo. Il respiro diviene lento e profondo, portando al massimo lo scambio tra anidride carbonica e ossigeno e favorendo, in genere, una corretta respirazione diaframmatica. La circolazione venosa di ritorno viene accelerata e ciò condiziona il buon funzionamento del cuore, che può rimettere nella circolazione arteriosa soltanto il sangue che affluisce dal circuito venoso. Le posizioni capovolte fanno confluire un maggior volume di sangue arterioso fresco e ben ossigenato al capo e cioè verso i principali organi dei sensi (occhi, orecchie, ecc.) e verso il cervello. Inoltre, i movimenti ritmici del diaframma massaggiano gli organi addominali in modo efficace e nello stesso tempo dolce e possente. La respirazione addominale diviene sempre più ampia, dolce e ritmica, anche nelle persone molto tese. È doveroso menzionare l’azione decongestionante di tale respirazione sul plesso solare, cervello addominale vegetativo. Esso è il plesso dell’ansietà sul quale si esplica l’effetto calmante, riposante della respirazione addominale.
L’esercizio quotidiano delle posizioni rovesciate riduce le vene varicose, le emorroidi, gli esagerati desideri sessuali, l’abbassamento addominale, la fatica, il senso di pesantezza. Stimola il cervello e tutti gli organi situati nella parte alta del corpo, rinfresca l’epidermide e le conferisce un aspetto giovanile, rinforza la memoria, favorisce la concentrazione e aumenta la nostra consapevolezza.
Si astengano dal praticare asana capovolte le persone che soffrono di disturbi cardiaci, pressione alta, patologie alla colonna vertebrale, ipertensione, diabete, stipsi cronica, disturbi oculari, otopatie.
Non praticate nessuna asana capovolta se vi sono gas o fermentazioni intestinali, se il sangue è eccessivamente impuro (per evitare che le tossine vadano al cervello), durante le mestruazioni (per evitare che il sangue entri nelle tube di Falloppio), o nell’ultimo periodo di gravidanza.
Si astengano dal praticare Sirshasana o kapalasana le persone in soprappeso e quelle con il collo debole, tutti coloro i quali soffrono di ernie cervicali, o di un’eccessiva cifosi o anche solo di un pronunciato urlo represso; insomma se vi risulta difficile allineare le vertebre cervicali a quelle dorsali è fortemente sconsigliabile praticare posizioni sulla testa. Considerate che ogni posizione in cui il capo si trova al di sotto del bacino può essere considerata una posizione capovolta. Dunque perché rischiare le preziose vertebre cervicali gravandole di un peso eccessivo o forzandole in una posizione scorretta? Evitate inutili esibizionismi, siate saggi ed eseguite semplicemente il cane a testa in giù. Infine ricordatevi di togliere le lenti a contatto.
A cura di
Antonio Pellecchia
www.yoghiamo.it
Di Admin (del 08/03/2013 @ 10:34:25, in Yoga, linkato 4853 volte)
Un saggio illuminato conosciuto col nome di Patanjali, in un'epoca storicamente imprecisata (che secondo alcuni oscillerebbe tra il II secolo A.C. e il III o V secolo D.C.) codificò lo Yoga in un'opera unica nel suo genere: gli Yogasutra - 196 aforismi - giunti fino a noi grazie a una ininterrotta trasmissione orale, definita col termine paramparâ, da bocca a orecchio, da Maestro a discepolo. Se sia stato davvero lui a redigere gli yoga sutra non ci è dato saperlo, secondo l'ipotesi più probabile il testo è stato rivelato da diversi maestri ispirati, che lo hanno trasmesso oralmente ai loro allievi. Poi verso l'inizio dell'era critiana il testo è stato redatto per iscritto. Aderiamo quindi alla ragionevole conclusione di T.K.V. Desikachar: sono gli aforismi di Patanjali, ma non necessariamente scritti da Patanjali.
Il significato del nome Patanjali è formato da: Pat = discendere, cadere; Anjali = gesto di preghiera con le mani tese a forma di coppa.
La tradizione riportata da T. Krishnamacharya, racconta che, in tempi antichi, gli esseri umani erano incapaci di comunicare efficacemente tra loro per mezzo della parola e regnava una grande confusione. Così si riunirono e pregarono Dio di venire in loro aiuto. Toccato dalla loro domanda, Dio inviò sulla terra uno dei suoi Avatar, sotto forma di un serpente. Il serpente, dopo aver rivelato la sua natura divina, insegnò all'umanità la grammatica, la medicina e lo yoga.
Negli Yogasura Patanjali enuclea dei principi, dei punti di sviluppo, e primo fra tutti comincia a strutturare la conoscenza dello yoga. Egli afferma che lo yoga si sviluppa su 8 piani o su una Sadana, un percorso, di 8 tappe. Dunque Yama e Nyama sono le prime due tappe di un percorso (Sadhana) di realizzazione che si sviluppa in 8 punti.
- Yama: astensioni, atti da evitare, per far si che l’individuo sviluppi se stesso.
- Nyama: osservanze, per far si che l’individuo sviluppi se stesso.
- Asana: posture, esercizi fisici atti a produrre l’adattamento affinché questo sviluppo avvenga.
- Pranayama: generalmente mal tradotto col termine controllo del respiro. Sta in realtà a significare “conosci il respiro”, “conosci il soffio”, “l’energia”, “i flussi” che vivono in te e attorno a te.
- Prathiahara: ritorna a te, richiama i sensi.
- Dharana: concentra te stesso, conosciti come punto centrale delle cose, come punto da cui tutto si dipana.
- Dyana: lascia che questo punto si espanda. Dyana è la meditazione, l’espansione.
- Samadhi: comprendi tutto in questo punto.
YAMA
I 5 YAMA
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Interpretazione tradizionale
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Senso reale
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Non violenza
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(poni fine alla violenza)
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Non mentire
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(sii vero, conosciti come sei)
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Non rubare
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(sii onesto, astieniti dal furto)
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Non fare sesso
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(non disperdere)
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Non attaccamento
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(contentati di quel che hai)
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AHIMSA Il primo dei 5 Yama è generalmente tradotto col termine: non violenza. Preferiamo tradurre questo precetto senza usare il non, e intenderlo nel senso di: finisci la violenza, poni fine alla violenza, resta nella tua pace, elimina il conflitto, elimina le contrapposizioni. Ahimsa significa astensione dal nuocere, quindi innocenza, non-violenza e per estensione mansuetudine. È il fare senza nuocere.
SATYA Significa non mentire, ma in verità intende: sii vero, sii reale, sii presente a te stesso, conosciti così come sei.Satya è veridicià, aderenza al vero, sincerità (soprattutto con sé stessi), autenticità, al di là dei ruoli e delle funzioni, delle maschere e delle convenzioni
ASTEYA È tradotto non rubare, ma anche questa volta preferiamo evitare il non, e intendere questo precetto nel suo significato più reale. Asteya significa: sii onesto, astieniti dal furto, o meglio elimina la dispersione. Conosci la tua verità, la tua qualità. Asteyaè onestà, astensione dalla cupidigia, liberazione dall'avidità. Tradotto in termini occidentali, non desiderare.
BRAHMACHARIA È il termine che meglio si presta a diversi livelli interpretativi. È comunemente tradotto come non fare sesso. Crediamo tuttavia che il suo significato reale sia: elimina la dispersione nella tua vita, sii coerente, sii concreto.
APARIGRAHA Non-attaccamento, essere liberi dalle cose inutili (non necessarie), distacco, astensione dalla bramosia del possedere. Il senso di Aparigraha è contentati di ciò che hai, dai valore a ciò che sei. Vivi totalmente ciò che sei e esprimi totalmente ciò che hai. Sii te stesso.
NYAMA
SAUCHA Significa purezza, fai albergare in te la purezza. L’azione pura è un’azione che sposa il momento, e si manifesta nell’adattamento.
SANTOSHA Satosha è contentezza, appagamento, felicità della mente indipendentemente da ciò che si "ha" o non si "ha". Appagamento significa vivi pienamente quel che hai. Consuma ciò che hai; consumare non nel senso di bruciare tutto, vuol dire vivilo, prendilo in te, comprendilo pienamente in te. La contentezza è la capacità di cogliere comunque e sempre l’aspetto positivo di quanto ci accade.
TAPAS Significa frizione, calore. Alcuni lo traducono come austerità, sacrificio, ma il senso reale è: produci il calore in te, lascia che il calore si manifesti in te. Tapas è l'ascesi, l’ardore, il fervore nel lavoro, il desiderio ardente di evoluzione spirituale in relazione a qualsiasi limitazione e costrizione di sé per lottare contro i propri vizi.
SVADHYAYA Swa significa sé, io. Yaya significa studio.Svadhyaya è lo studio del sé, studio di te, della tua interiorità, del tuo mondo interiore. Svadhyaya tradizionalmente definisce la recitazione di testi sacri e mantra e pertanto alcuni lo rendono come “preghiera”, altri come “studio della propria tradizione”, ma è anche lo studio di se stessi, la ricerca interiore.
ISHVARA-PRANIDHANA Riconosci il signore, o riconosci la forza che ti vive. Ishvarapranidhana è l’abbandonarsi alla divinità, la totale dedizione al Signore, la resa al Signore di tutte le nostre azioni, sentire che tutto ciò che esiste è impregnato della Coscienza del Creatore (Ishvara), sentire che Egli è costantemente presente fuori e dentro il mio ed altri corpi ed in ogni cosa.
A cura di Antonio Pellecchia
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Il succo di limone ha la capacità di cambiare il PH (equilibrio acido/alcalino) all'interno del corpo. Il succo di limone sebbene sia acido allo stato naturale quando è ingerito aumenta le secrezioni digestive e questo ha un effetto alcalinizzante sul corpo. Ciò previene molte infezioni dovute a batteri che richiedono un ambiente acido per svilupparsi. Assumendo regolarmente succo di limone i batteri non riescono a diffondersi e muoiono talvolta producendo prodotti di scarto che possono esacerbare alcuni sintomi inzialmente. Da un punto di vista nautoropatico se tali sintomi non scompaiono allo è necessario affrontare il problema facendo un'indagine e porbabilmente variando dieta e stile di vita. Di seguito alcuni benefici del limone:
- antisettico e antibatterico
- proprietà digestive che combattono il bruciore di stomaco
- pulisce e stimola fegato e reni
- contiene minerali com calcio, magnesio e potassio
- limone e acqua calda apportano sollievo dai sintomi del raffreddore e influenza
- fornisce vitamina C
- purifica la pelle
- favorisce la regolarità intestinale
La pratica di purificazione con il limone prevede il consumo di succo di limone in acqua tiepida al mattino al risveglio. Il succo attiva la cistifellea a rilasciare le tossine accumulate. E' consigliabile attendere mezz'ora prima di fare colazione o ingerire altri liquidi. Non aggiungere succo di limone ad altri succhi di frutta o prendere vitamine insieme. Inoltre evitare di bere succo di limone durantei i pasti. E' consigliabile partire consumando un quarto di limone aumentando la dose fino ad arrivare ad un limone intero. Evitare il succo di limone se si ha una malattia renale avanzata o stress surrenale, è ideala in ogni caso consultare il proprio medico a riguardo.
Per approfondire:
Il Rebirthing è un metodo olistico naturale che utilizza delle tecniche di respirazione per rilasciare tensioni emotive ed energie negative, che sono sono il risultato di blocchi psico-emotivi non risolti. Esso porta ad avere chiarezza sui nostri stati inconsci emotivi ma anche sulla relazione con il nostro corpo, con noi stessi e con il mondo in genere. Ciò consente di liberare energia apportando maggiore vitalità e gioa che ci aiuta a raggiungere il nostro potenziale di essere umani. Il Rebirthing è un potente metodo di guarigione che consente di espandere la propria consapevolezza su diversi livelli: fisico, emotivo, pisichico e spirituale. Come si fa?Si inizia ad esplorare i problemi insieme all'operatoredi Rebirthing per un periodo da 30 a 50 minuti. Quindi di avvia la la sessione di respirazione consapevoleche solitamente viene effettuata sdraiati. Il ritmo della respirazione viene impostato in modo che non vi siamo pause tra l'inspirazione e l'espirazione. Il respiro è profondo e rilassato. Lentamente si è guidati a trovare il proprio ritmo nautale. L'operatore rebirther quindi lavorerà con ciò viene in superfice. La sessione di respirazione dura approssimaivamente dai 60 ai 75 minuti seguito da una fare di ricapitolazione di circa 10-15 minuti. In totale una sessione di rebirthing dura circa 2-3 ore. Come lavora?Il respiro funge da ponte tra conscio e inconscio, tra la mente ed il corpo. Il Rebirthing si basa sul principio che ci sia un collegamento diretto tra il mentale e il benessere fisico e l'apertura del respiro. Il respiro rilassato scioglie le tensioni sia nel corpo che nella mente. Effetti fisiologiciAttraverso la respirazione continua senza interruzione, il corpo incamera più ossigeno del solito cambiando il livello di CO2 nel cervello. Si entra in un stato di trance (uno stato non ordinario di coscienza) autoindotto dovei ricordi, le immagini, le emozioni e le sensazioni corporee possono riemergere ed essere rilasciate. Il potere del Rebirthing è che in questo stato si è lo sperimentatore e l'osservatore di episodi passati che possono riemergere e quindi reinterpretarli secondo una nuova prospettiva. Attraverso la respirazione consapevole si riesce ad accumulare la forza vitale (prama, qi, ki) che inizia a muoversi liberamente nel corpo (si può avvertire un formicolio o delle onde di calore). Questo scioglie blocchi memorizzati nel corpo lavorando su quattro livelli contemporanemante (fisico, emotivo, mentale e sprituale). Le esperienze possono variare di volta in volta, da esperienze fisiche di dolore o piacere, al rilascio di blocchi del corpo attraverso il calore o il movimento di energia al rilascio di emozioni (tristezza, rabbia, ecc.). Ci possono essere pensieri confusionari, intuizioni o aprrofondimento di pensieri. L'operatore RebirtherL'operatore è la guida durante il viaggio, che aiuta mantenersi presente ed avere chiarezza mentale durante l'affioramento di memorie passate. L'operatore dovrò essere opportunamente formato ed avere esperienza. E' importante che non ponga giudizio durante le sessioni e riesca a creare un rapporto di fiducia con il paziente. Il Rebirting è un viaggio verso la libertà. Ma gli ostacoli alla libertà sono molti e sono proprio questi che spingono a voler sperimentare l'esperienza. In particolare il Rebirthing è adatto a trattare problematiche di: - difficoltà relazionali e modelli che si ripetono in ogni rapporto; - non sapere ciò che si è e ciò che si vuole; - non vivere il proprio potenziale; - sentirsi intrappolati in un modo di essere, e stressati nel cercare di compiacere gli altri; - stress; - problemi sul lavoro; - depressione; - ansia, attacchi di panico, fobie; - timidezza, bassa autostima e mancanza di fiducia; - insoddisfazione generale in ogni aspetto della vita; - incapacità di sentire; - abusi; - voglia di conoscere melgio se stessi e godersi di più la vita. Clicca qui per trovare gli operatori di Rebirthing nella tua città.Per approfondire:
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